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Mindset

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Adattamento produttivo e distruttivo: una riflessione

Quando l'adattamento è produttivo e quando invece diventa distruttivo

Scritto da Marco Morello il 31 maggio 2025

Bentornato nel mio blog e soprattutto in questa sezione molto personale. Se sei qui vuol dire che sono riuscito a incuriosirti e a farti riflettere su alcune situazioni e comportamenti che magari abbiamo in comune. Non per forza nello stesso contesto, ma ti rivedi in contesti simili. Continua a leggere e scopri cosa mi frulla per la testa in questo articolo.

Spero di trasmetterti qualcosa di positivo che possa aiutarti a risolvere situazioni che magari non sai nemmeno di avere "in sospeso". Quindi, entriamo subito nel vivo di questo articolo dedicato all'adattamento. Come avrai letto nel titolo ci sono diversi tipi di adattamento (o disadattamento, vedila come preferisci).

Secondo la mia esperienza personale adattarsi a una situazione può essere molto positivo oppure devastante, e ti spiego subito cosa mi ha fatto arrivare a riflettere su questi temi.

La ruota anteriore e la rivelazione

Potrà sembrarti azzardato o fuori tema, ma è partito tutto dalla ruota anteriore della mia moto... Sì, hai letto bene!

Da qui nasce una domanda spontanea: cosa c'entra la ruota anteriore di una moto con l'adattamento? Beh, in realtà è più semplice di quello che possa sembrare, senza passare per pazzo (almeno spero!).

Tutto parte dal fatto che era un periodo che mi sembrava di non saper più andare in moto ed era quasi diventato una sofferenza fare dei giri, più che un piacere. Ed è qui che ho realizzato un adattamento devastante!

Ho fatto una cosa semplicissima: mi sono accorto che avevo la gomma anteriore consumata e l'ho cambiata! Indovina un po'? Adesso sono tornato a godermi i giri in moto e mi sono reso conto che non ero io che "non andavo bene", ma era la situazione (in questo caso la gomma anteriore) che mi portava a sentirmi "sbagliato"!

Incredibile come una cosa così ovvia come cambiare uno pneumatico possa farti riflettere su un concetto tanto profondo! Sì, forse sono molto riflessivo e associo a ogni esperienza di vita un paragone ad altre; mi piace fare questi viaggi mentali.

Riflessioni sul lavoro e le scelte di vita

Succo del discorso: ho riflettuto su altri aspetti della vita, in primis il lavoro, che è il pilastro di ognuno di noi. A meno che non nasci in una famiglia ricca e ti piaccia fare il/la mantenuto/a, c'è bisogno di lavorare anche solo per portare il cibo in tavola. Così ho iniziato a riflettere profondamente sulle mie scelte di vita:

Insomma, ho riflettuto su ogni scelta fatta, tutto questo mentre facevo uno splendido giro in moto sulle mie strade preferite, quelle secondarie dove c'è poco traffico e moltissimo verde.

I piccoli paradisi nascosti

Quelle dove attraversi valli e piccoli valichi in mezzo a paesini che, se non ci vai apposta, non troverai mai su Maps. Eppure esistono e sembrano (magari lo sono senza sembrarlo soltanto) piccoli angoli di paradiso.

Quei luoghi in cui vedi i paesani che si riuniscono nella piazza del paese, magari nell'unico bar o davanti all'unica chiesa, per raccontarsi di:

Insomma quei discorsi d'altri tempi e ospitalità con sorrisi veri che sono davvero rari. Alle volte mi capita di passare appunto in questi paesini e incrociare gli sguardi di qualche anziano o bambino che mi sorridono e io gli rispondo caldamente con un sorriso e un cenno della mano o della testa! È una bellissima sensazione! Esplorare e incontrare anche di sfuggita persone sorridenti e paesaggi meravigliosi. Questa è vita che mi arricchisce moltissimo, soprattutto il mio cuore.

Ma non andiamo fuori tema, anche se ormai saprai che adoro andare in moto e perdermi in posti "dimenticati da dio", ma in realtà meravigliosamente vivi.

Tornando all'adattamento mi viene subito in mente il fatto che io abbia cambiato, in più di 20 anni di lavoro, diversi settori passando da:

e...

Sono soddisfatto di ogni scelta fatta perché mi ha permesso di non adattarmi appunto a un'unica situazione e di diventare una persona migliore.

La domanda che tutti si fanno

Potrai pensare: "Si vabbè ma cosa vuoi fare da grande? Ora sei qui a scrivere di sviluppo software e mindset che non centrano niente con quello che fai!?"

Ti spiego subito: mi sono adattato al cambiamento e ritengo questo adattamento una cosa molto positiva, almeno per me. Non è probabilmente la strada più facile da percorrere perché devi ricominciare ogni volta da capo, ma ti dà un'apertura mentale inimmaginabile.

Sono qui a scrivere queste cose proprio perché sono arrivato alla conclusione che condividendo i miei pensieri, magari posso aiutarti a sbloccarti in certe situazioni che vivi, ma che senti scomode o sempre più pesanti.

Amore e adattamento: una scelta personale

Un'altro di questi aneddoti di cui vorrei parlarti è la sfera dell'amore, molto molto molto personale quindi prendilo con le pinze e dagli il peso che ritieni adatto a te.

Mi è capitato in passato di lasciare una ragazza. In quell'occasione, sono stato io a prendere la decisione di andare in una direzione diversa. Decisione sofferta perché ovviamente l'altra persona non ha avuto una bella sorpresa, ma negli anni ho capito che:

L'amor proprio e l'essere sinceri, prima con se stessi e poi con gli altri, è la cosa migliore da fare anche se a volte fa male.

Fatto sta che non mi sentivo a mio agio nella relazione che si stava creando, avevamo:

E allora, prima che le cose diventassero troppo serie e radicate, ho deciso di tagliare. Che poi è la stessa cosa che ho fatto con i lavori e tutte le altre scelte.

La vita come un percorso in mountain bike

Poi un'altra decisione stupenda che ho preso (almeno per me) è stata quella di iniziare da ragazzo ad andare in mountain bike per sentieri. Che meraviglia e che senso di libertà e di vita! Altra splendida metafora della vita, secondo me. Affronti le salite, più o meno dure, per arrivare a godere del panorama che c'è in cima, poi ti butti in discesa e passi sugli ostacoli che ti si presentano divertendoti come un bambino. È proprio così: più ostacoli si incontrano, maggiore è la soddisfazione nel superarli. Non è forse questa una potente metafora della vita e dell'importanza di non accontentarsi della mediocrità? Quindi per me adattarsi al cambiamento è una cosa che dovrebbero insegnare a scuola, in fondo la vita stessa è un cambiamento continuo. Alle elementari non proverai mai le stesse sensazioni che vivi a 40 anni, magari con un figlio, un genitore malato o addirittura deceduto, e allora perché ostinarsi a cercare un qualcosa di stabile quando è la vita stessa che ti presenta il conto col passare del tempo?

Le domande scomode ma necessarie

Rimanere in un posto di lavoro solo perché è 20 anni o più che ci sei, hai i tuoi piccoli privilegi e il tuo stipendio fisso, ma ogni mattina quando suona la sveglia vorresti girarti dall'altra parte... Non credi che sia un dovere verso te stesso migliorare questa situazione?

Oppure se vivi una relazione piatta solo per abitudine perché "ormai" è tanti anni che stai con quella persona, perché non provare ad andare per la propria strada? Magari conosci qualcuno di ancora più meraviglioso, magari no. Ma stando fermo non potrai mai saperlo e questo spaventa molti, anche me spesso, ma affronto così le mie scelte.

Ed ecco perché sono qui a scrivere un nuovo capitolo della mia vita che non so dove mi porterà, ma mi dà tantissima soddisfazione e voglia di mettermi in gioco.

Scegliere di essere un fiume, non un sasso

Con questo non dico che devi:

Lungi da me! Voglio solo farti riflettere sul fatto che ogni situazione può cambiare: col dialogo, con l'allontanamento, con il cambiamento netto, in mille modi. Ma rimanere fermi in una situazione scomoda è la peggiore mancanza di rispetto per se stessi.

Tutto si può cambiare o risolvere, a parte la morte, che è come finiremo tutti un giorno o l'altro. Sì lo so, sono molto diretto, ma non è così? Berlusconi pensi si sia portato i soldi nell'aldilà? O Gandhi? O Nelson Mandela, o una persona anziana che conoscevi che ora non c'è più? Perché non vivere più a pieno ogni giorno che viviamo? Nel presente!

Le due scelte possibili

Posso decidere di adattarmi alla frenesia e al nervosismo della città e della fabbrica, di vivere a mille all'ora e di essere malvagio, egoista ed arrivista. Ma posso anche decidere di adattarmi al cambiamento, alle novità e all'essere gentile. Di rallentare e godermi la natura o una semplice giornata di relax con la mia compagna. Insomma:

La metafora del fiume e del sasso

Voglio farti un ultimo esempio che mi è piaciuto molto che ho trovato leggendo un libro di Gianluca Gotto, credo fosse "Le coordinate della felicità" ma non sono sicuro. Comunque lui fa l'esempio del fiume che scorre e si adatta a ogni pendenza, radice, sasso o dirupo che trova sulla sua strada creando qualcosa di meraviglioso.

Mentre un sasso sta fermo nello stesso punto e si erode con la forza dell'acqua perché si "ostina" a stare immobile e a subire la potenza del fiume. Ecco: se fai il sasso piano piano ti consumi, se fai il fiume prima o poi arrivi al mare o nell'oceano attraversando luoghi meravigliosi. A me piace tantissimo questa metafora e ho voluto raccontartela perché è molto d'effetto, più che la gomma anteriore della mia moto in realtà.

Conclusioni

Quindi eccoci giunti alla fine anche di questo articolo sull'adattamento. Spero ti sia piaciuto e ti abbia "lasciato qualcosa" e che continuerai a leggermi. Ti ringrazio se lo farai e mi aiuterai a crescere diffondendo magari i miei articoli, ma ti ringrazio anche se non tornerai più. È tutto parte della vita e ti auguro di vivere una vita meravigliosa.

Ci vediamo al prossimo articolo.

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